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L'anonimo protagonista di "Io sto bene" è iscritto all'università, ha buoni amici, gira e vede gente. Vivacchia sulla faccia scura della finta Roma bene che non finisce mai sui giornali. La sua vita quotidiana assomiglia a una barzelletta sporca: superficiale, spensierata, libertina. Le sue poche soddisfazioni gli derivano dall'amore per il cinema e per uno dei suoi esponenti di punta: Sergio Bauer, fantomatico intellettuale prestato al soft-core, finito inghiottito nella fitta rete dei misteri d'Italia, nonché soggetto unico della tesi che gli consentirà di ottenere l'agognata laurea. Ed è proprio addentrandosi nella figura criptica e nella vita fumosa dell'autore maledetto che il percorso del nostro protagonista andrà sempre più complicandosi, fino a una catartica gita in provincia, dove, tra bizzarri incontri con un adescatore di ninfetti e orge di droga e alcol, riuscirà, forse, a mettere ordine nel caos della propria esistenza.